Il consiglio dei quattro by Edgar Wallace

autore:Edgar Wallace [Wallace, Edgar]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: giallo
pubblicato: 1907-12-31T23:00:00+00:00

XII.

IL CONSIGLIO SIEDE

La tavola alla quale erano seduti i tre uomini era delle più ordinarie e la stanza, per quanto potè osservare Manuel alla luce della fumosa lampada a olio, non lo era meno. Un’aula di scuola abbandonata, probabilmente, a giudicare dai muri donde sembrava fossero recentemente state tolte delle carte geografiche. Manuel aveva i polsi imprigionati da un paio di manette di un tipo sconosciuto; le giudicò goffe e poco sicure; ma dopo uno o due tentativi prese a rispettarle maggiormente.

Aveva già potuto osservare che il capo di questi uomini era stato ferito, e teneva il braccio rigido. Fu lui che condusse l’interrogatorio:

— Come ti chiami? Silenzio.

— Manuel Zaragoza, non è vero?

— Forse.

— Anarchico?

— Se mi conviene.

— E tu? — domandò all’altro — non sei Lomondo?

Per tutta risposta questi sputò sul pavimento con un ringhio sordo.

— Siete entrambi di Barcellona e entrambi pregiudicati — disse Manfred; e voltandosi verso Gonzales:

— Che cosa si sa di Zaragoza?

Quanto ebbe a dire Leon sul conto dei due prigionieri non era punto edificante; fu un elenco truce: omicidi, rapimenti, intimidazioni ai giudici, seguiti da ritrattazioni e confidenze alla polizia.

— Abbiamo trovato e tolto a ciascuno di voi

cinquemila franchi in monete d’oro — chi ve li ha dati? Silenzio.

— Era questo il solo vostro movente in vista dell’assassinio che stavate per compiere?

— E che altro? — disse Lomondo in tono di scherno — vi faccio forse l’effetto di un cretino capace di uccidere per niente? Che ne avete fatto di quel denaro? Rendetecelo subito, e poi consegnateci al Tribunale.

— A suo tempo — decretò Manfred tranquillamente — il denaro vi verrà restituito: i vostri giudici siamo noi.

La porta dietro al tavolo si aprì, facendo passare un quarto personaggio. Questi, però, era mascherato, e un ampio mantello spagnuolo lo avvolgeva da capo a piedi. Gli altri inquirenti non sembrarono neanche accorgersi del suo ingresso.

— È stata la Donna di Graz che vi ha pagato? — proseguì Manfred.

— Questo lo dirò al giudice istruttore — si ostinò il prigioniero.

La domanda seguente venne dall’uomo mascherato:

— Cosa rimproverate al principe di Monsalvato per volervi disfare di lui? — chiese in tono tranquillo.

L’interrogato si strinse nelle spalle:

— Non ho nulla da rimproverare alla gallina che ammazzo per cena — disse insolentemente: — principe, prete o acquaiolo, per me è tutt’uno.

— Molti anni fa — proseguì l’esaminatore — sei stato processato.

— Ne ho avuti io dei processi, caro lei!

— Ma la volta di cui parlo fu pef assassinio: una bomba scagliata contro una processione religiosa.

Il delinquente affettò un’aria divertita.

— Quel principe di cui volevi oggi procurare la morte, in quella lontana circostanza ri aveva graziato; era un fanciullo allora, ma godeva del diritto di vita e di morte entro i confini della tua provincia.

— Feci delle rivelazioni — reclamò il sicario, risentito.

— Anch’io — s’intromise l’altro.

— Tradiste i vostri mandanti, lo so bene! Ma ciò non sarebbe bastato a salvarvi dal capestro. Quello che vi salvò fu la certezza che il principe credeva che aveste agito in un momento di aberrazione.

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